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Non cercai lestintore

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Tu eri un amore al colostro

e quando venne la prima pioggia,

-          la prima pioggia color vena –

tu virasti con le tue zampe retrattili

                            da vitellino triste.

 

Presentii già l’umido da presepe

e mi vennero i reumatismi alle gambe.

Allora per te divenni una statua d’oro

nella teca dell’amore!

 

Che amore da museo!

Che amore da eutanasia!

 

Così, prima del matrimonio,

ruppi la teca e non cercai l’estintore;

e passando con lo stop,

fuggi con l’ultima mia estate

col mio passo di fiamma.

 Angelo Naclerio - 03/09/2022 23:40:00 [ leggi altri commenti di Angelo Naclerio » ]

M’ero appena interrogato su una strana vivida regina che non scioglieva le sue nevi, per subito dopo trovarla a mordere e bruciare con sangue di fuoco la dura mancanza,e già eccola candida rifiutare l’estintore.. Cos’altro-forse ferma pietra o lapide di rinuncia- può infatti essere la fiamma se non se stessa che in perenne moto avvinghia arde e riluce?
Così nel vivente susseguirsi dei versi mi par fiammeggi felice poesia.
Buon tutto.

 Vincenzo Corsaro - 03/09/2022 19:27:00 [ leggi altri commenti di Vincenzo Corsaro » ]

Condivido in pieno e con piacere il commento di silvia che trovo ineccepibile. Ancora una serena serata :)

 SilviaDeAngeliss - 03/09/2022 12:05:00 [ leggi altri commenti di SilviaDeAngeliss » ]

...colorate metafore, in questo spartito poetico, dedicato a una storia d’amore del passato...
Versi piaciutissimi.
Buon sabato Annalisa.

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